Materiali stufe a legna: pro e contro di tutti modelli
30/04/2023 -
Le stufe a legna sono oggi molto chiacchierate, tra gli accessori per la casa più ricercati, complice soprattutto l'aumento del costo del riscaldamento tradizionale.
Non tutte le stufe a legna sono uguali, come per qualsiasi altro tipo di arredo (sì perché queste stufe arredano anche) possono essere realizzate con materiali molto diversi.
La ceramica, i metalli come ghisa e acciaio, la terra refrattaria sono quelli di punta, ma non mancano prodotti che combinano più materiali al fine di offrire maggiori performance e uno stile ancora più particolareggiato.
Ecco, in questo articolo voglio sfatare alcuni falsi miti e aiutarti concretamente nella
scelta della stufa a legna ideale partendo dal materiale costruttivo.
Di seguito scoprirai i pro e contro dei principali
materiali costruttivi delle stufe a legna.
Le stufe a legna in acciaio
Le stufe a legna in acciaio vengono realizzate mediante l'assemblaggio di diverse lastre, appunto totalmente in acciaio e di diverso spessore.
In particolare queste vengono:
- tagliate a misura;
- forate;
- piegate al bisogno;
- saldate le une con le altre.
I modelli migliori di stufe a legna in acciaio, cioè più performanti, vengono realizzati con della componentistica in ghisa (gli sportelli ad esempio lo sono spesso) e questo perché si avrà una ridotta dilatazione termica che andrà a stressare molto meno le guarnizioni.
È chiaro che in fase di progettazione e montaggio proprio la dilatazione termica viene presa sempre in considerazione e in base a questa si scelgono materiali ad hoc e altre accortezze del caso.
Inoltre, tieni conto che le
migliori stufe a legna in acciaio sono realizzate con pannelli metallici di spessore maggiore che garantiscono una durata superiore, quasi pari a quella delle stufe a legna in ghisa.
Di solito in questa tipologia di stufa gli interni delle camere di fuoco sono rivestiti con dei mattoni e/o con altro materiale refrattario.
Vediamo ora tutti i pro e i contro più evidenti della stufa a legna in acciaio.
I pro
La stufa a legna in acciaio:
- scalda per convenzione (cioè per spostamento di aria calda verso l'alto);
- permette la trasmittanza immediata del calore all'ambiente;
- è facilmente trasportabile, specie se lo spessore della lamiera è ridotto;
- è l'ideale per scaldare in casi eccezionali, anche dell'ultimo minuto (ad esempio se si rompe la caldaia principale di casa, se ti trovi nella dimora di montagna e non hai acceso prima, e così via);
- scalda in pochi minuti, è acclarato;
- sopporta bene le alte temperature, dura a lungo e crepe e rotture sono quasi del tutto scongiurate;
- non ha nulla da invidiare a quelle in ghisa, specie se la lamiera ha spessore medio-alto.
Contro
La stufa a legna in acciaio:
- non va mai sovraccaricata, a risentirne sono soprattutto le lamiere che la rivestono che diventano violacee, si macchiano, possono subire ondulazione;
- può subire un danno alle giunture, se ciò avviene la stufa non è utilizzabile perché non è più sicura;
- esige maggiore cura e attenzione nell'utilizzo, proprio per le problematiche viste ai punti sopra.
Attenzione!
Una stufa a legna in acciaio, se di buona qualità e di alta classe, può certamente darti pochissimi problemi, anche nulli se la utilizzerai al meglio. Tieni poi conto che anche il design può permetterti di evitare rotture e/o deformazioni.
Per esempio se la
stufa è cilindrica questo perimetro minimizza gli effetti della deformazione da calore e delle dilatazioni, per esempio rispetto ad una stufa a parallelepipedo perché questo ha almeno 6/8 saldature, il cilindro al massimo un paio.
Le stufe a legna in ghisa
Le stufe a legna in ghisa sono realizzate mediante l'assemblaggio di vari pezzi (fusi singolarmente in stampi appositi e poi rifiniti meccanicamente così da eliminare le imperfezioni dovute alla colatura e alle sbavature).
Si utilizzano delle viti
resistenti agli sbalzi termici per unire i vari pezzi e non manca il mastice ad hoc per garantire una tenuta eccellente, stagna precisamente.
Attenzione!
Le stufe a legna in ghisa definite migliori e di lata gamma presentano fusioni molto precise e che vengono incastrate perfettamente appunto per ottimizzare la tenuta.
Inoltre lo spessore delle singole lastre (o pezzi) è superiore rispetto a quello di altre tipologie di stufa e ovviamente il peso risulta di conseguenza maggiore.
Nei modelli a carbone la camera di combustione è rivestita con dei
mattoni refrattari.
I pro
La stufa a legna in ghisa:
- scalda per irraggiamento;
- è la più collaudata e sicura, certo è che va utilizzata (come tutte) seguendo le indicazioni e con attenzione;
- resiste molto, molto bene agli sbalzi termici anche elevati e dura molto a lungo, secondo alcuni è persino il modello indistruttibile in assoluto;
- non subisce alterazioni estetiche e strutturali durante l'utilizzo, anche continuo e soggetto a temperature molto elevate;
- mantiene il calore più a lungo;
- presenta spesso un piano cottura superiore per appunto cucinare e/o scaldare vivande e bevande, stratagemma utile anche per ottimizzare l'energia prodotta.
I contro
La stufa a legna in ghisa:
- si rompe (non si deforma) se colpita con materiali contundenti e se subisce urti vigorosi, importanti;
- deve presentare saldature ben fatte e precise per assicurarti la massima sicurezza d'uso e la sua integrità;
- si rompe se si usa l'acqua per spegnerla, lo sbalzo termico infatti produce inevitabilmente delle crepe irreparabili;
- è molto pesante a causa del peso specifico della ghisa, si dice che superino anche i 300-350 chili;
- non è un accessorio stagionale, nel senso che dopo l'uso invernale sarà complesso il rimessaggio, proprio a causa del suo peso notevole;
- il mastice con il quale vengono assemblati i blocchi di ghisa a lungo andare può seccarsi/usurarsi e sarà necessario smontare l'intera stufa e ri-assemblarla presso un professionista specializzato, o dalla casa madre;
- successivamente all'installazione è necessaria una sorta di rodaggio per prevenire rotture e inconvenienti vari.
Il
rodaggio della stufa a legna in ghisa è fondamentale, ma come effettuarlo?
Ogni brand può suggerirti la specifica procedura da seguire, ma generalmente dovrai:
- installare la stufa, o meglio farla installare da un addetto o professionista;
- scaldare lentamente l'apparecchio;
- lasciarlo altrettanto lentamente raffreddare;
- l'intero iter va ripetuto ciclicamente per almeno 4-5 volte;
- infine, terminato il ciclo, la stufa a legna in ghisa va portata a regime lentamente.
Le stufe a legna rivestite
Le stufe a legna rivestite sono l'esempio perfetto di ciò che abbiamo detto prima, cioè delle stufe realizzate con diversi materiali assemblati tra loro.
Per esempio potresti trovare delle
stufe a legna in guisa, quindi le più performanti, rivestite con la ceramica e che all'interno hanno incapsulato un rivestimento altrettanto ceramico.
Il risultato?
Avrai un'ottima e funzionale stufa, resistente e durevole ma anche bella da vedere e capace di arredare il tuo indoor con stile e raffinatezza.
Altri esempi di tendenza di
stufe miste?
Di sovente troverai anche stufe a legna in acciaio inox e con camera di combustione rivestita in materiale refrattario, tipo i mattoni per fare un esempio.
Non solo, l'esterno sarà particolarmente raffinato e caratteristico perché rifinito con la maiolica disposta su di un apposito telaio.
Il vantaggio, oltre che estetico, è pratico perché al tatto questo finish non scotta ed evita scottature e incidenti anche in presenza di bambini e animali domestici.
I pro e i contro
I pro e i contro delle stufe a legna rivestite vanno valutati caso per caso, questo perché dipendono strettamente dal tipo di materiale utilizzato anche per la costruzione dello stesso impianto scaldante.
Le stufe a legna in pietra ollare
Capitolo meritato anche per le scenografiche e particolari stufe e legna in pietra ollare.
Si tratta di apparecchi scaldanti davvero molto utilizzate e realizzate con la steatite*, una roccia di origine magmatica che si è andata formandosi nel corso di milioni di anni.
Questa
steatite, comunemente detta pietra ollare, ha delle qualità mineralogiche e fisiche di grande rilievo e che rendono la stufa a legna così realizzata un vero gioiello d'arredo e di funzionalità.
Ecco qualche info specifica e da tenere presente qualora ti interessi la
stufa a legna in pietra ollare:
- nel Nord dell'Europa ci sono i maggiori produttori di stufa ollare che sfruttano in toto tutte le caratteristiche del materiale;
- la steatite riesce a scaldarsi in tempi brevissimi ed assorbe elevatissime quantità di calore per poi rilasciarle nell'ambiente lentamente, costantemente e per lungo tempo e in modo uniforme;
- la stufa in pietra ollare non scotta mai, a dire la verità sono definite gradevolmente calde;
- il riscaldamento della stufa a legna in pietra ollare funziona a carica.
Ma cosa significa che la stufa funziona a carica?
In pratica la si riempie e viene accesa per poi poterla alla massima potenza in modo tale che la pietra ollare riceva ed assorba il maggior numero di calorie possibili.
Terminata la combustione la stufa a legna in pietra, in autonomia,
rilascerà il calore nell'ambiente gradatamente ma costantemente e per lungo tempo, per questo si dice che funziona a carica, perché è come fosse caricata con la combustione.
Questo processo/sistema è differente rispetto a quello delle altre stufe, per esempio di quelle in ghisa o in acciaio, in queste infatti si va a modulare l'intensità della fiammella per godere di una quantità di calore che risulti pressoché costante.
Attenzione!
È anche importante sapere che le stufe a legna in pietra ollare, steatite, a fronte di circa 2 o 3 ore di combustione elevata possono cedere il calore immagazzinato anche per 12-24 ore successive e consecutive.
I dati sono certamente generici, ogni modello di stufa ha le sue particolarità che dipendono dal tipo di prodotto, dalla dimensione, ecc. ma si tratta comunque di molte ore di calore garantito indoor, anche in stanze di ampia dimensione, o in caseggiati che si sviluppano su più piani.
* La steatite: La steatite è estremamente compatta e densa, è costituita fondamentalmente da magnesite e talco, è pressoché immune agli acidi, non conduce assolutamente elettricità ed è antistatica.
I pro
La stufa a legna in pietra ollare:
- utilizza l'irraggiamento per propagare calore, è un metodo dolce e costante, naturale e il più raccomandato, addirittura si considera questo mezzo come il più sano ottenibile con sistemi artificiali perché è il più simile al riscaldamento solare;
- non crea vortici di aria calda e così' vengono minimizzati, se non eliminati, i possibili problemi respiratori dovuti proprio a questo circolo;
- ha una combustione veloce e che viaggia alla massima potenza;
- ha una combustione considerata pulita e altamente redditizia;
- non produce creosoto, prodotto della combustione come la fuliggine, come le sostanze simil-catramose;
- permette un riscaldamento costante e che può durare anche 24 ore no-stop;
- permette dei bassi consumi e conseguenti bassi costi di esercizio;
- dura praticamente tutta la vita.
I contro
La stufa a legna in pietra ollare:
- è molto, molto pesante;
- l'arredo andrà realizzato in funzione della stessa stufa, di grandi dimensioni per lo più;
- esige un posizionamento pressoché centrale nella stanza principale per poterne godere appieno e al meglio (in questo modo l'irraggiamento è libero e uniforme in ciascuna direzione);
- non è l'ideale per case abitate per brevi periodi;
- richiede un bel po' di tempo prima che il tepore percepito sia effettivamente ottimizzato e piacevole, deve stabilizzarsi la combustione e l'irraggiamento stesso;
- non si può spostare al bisogno, è pesantissima;
- deve essere montata solo ed esclusivamente da addetti ai lavori, più di qualsiasi altro tipo di stufa a legna;
- è la più cara sul mercato.
Attenzione!
Date le dimensioni, e soprattutto il peso notevole della stufa a legna in pietra ollare (si parla anche di strumenti da 25-30 quintali, in media 800 chili minimi) sarà necessario prevedere un rinforzo dei solai e un'attenta valutazione della disposizione di tutti gli altri elementi che compongono la casa.
Le stufe a legna in materiale refrattario
Le stufe in materiale refrattario, primo fra tutti il cotto, sono realizzate con blocchi di terra refrattaria posti su stampi cotti in forno.
I pezzi che andranno a comporre la stufa verranno assemblati e sigillati tra loro solo al momento dell'installazione effettiva e si utilizza dell'apposito cemento refrattario per l'assemblaggio.
Le stufe refrattarie hanno però alcune
parti in materiale ferroso come:
- gli sportelli;
- le valvole:
- i cassetti atti alla raccolta della fuliggine/cenere.
Curiosità: gli italiani sono stati veri maestri nella realizzazione di pregiatissime stufe a legna in materiale refrattario.
Alcuni modelli sono ancora in uso e ancora ricercati dagli amatori. Tra i brand più conosciuti citiamo: Becchi, Società Fumisti; Felici, Mercatanti, e tanti altri.
Le regioni maggiormente produttive fino al secolo scorso sono l'Emilia Romagna (specie le cittadine della Romagna) e la Toscana.
I pro
La stufa a legna in materiale refrattario:
- scalda per convenzione;
- mantiene il calore per diverse ore (dopo la cessazione della combustione), tante rispetto ad esempio alle stufe in acciaio;
- è più calda rispetto a una stufa in pietra ollare ma non raggiunge le temperature dell'acciaio o della ghisa;
- genera un calore definito più soft rispetto a quello prodotto dagli impianti in ghisa o di acciaio;
- è molto longeva.
I contro
La stufa a legna in materiale refrattario:
- è pesante, non indicata se la vuoi spostare al bisogno, magari finita la stagione invernale;
- è piuttosto delicata e fragile, gli urti possono danneggiarla irrimediabilmente se ben assestati;
- necessita di una location adeguata, sia in termini di sicurezza sia in termini di funzionalità, per esempio non devono esserci ostacoli architettonici nelle immediate vicinanze per non ostruire l'espansione del calore;
- non si riscalda nell'immediatezza, ci vuole un po' di tempo affinché immagazzini tepore;
- è mediamente costosa.
Attenzione!
Le stufe a legna in materiale refrattario accumulano al loro interno una certa umidità e se vengono utilizzate in dimore umide, oppure non vengono usate per diverso tempo, le prime accensioni dovranno essere estremamente dolci.
Dovrai quindi aumentare la temperatura gradatamente così da dare il tempo al materiale refrattario di espellere l'umidità accumulata.
Ricorda che se l'accensione e l'aumento di temperatura è troppo repentino si possono verificare danni all'intera struttura con conseguente inutilizzabilità dell'intera stufa: un danno non da poco.
Filippo Coltro
Architetto e interior designer sono specializzato nella progettazione d'interni di residenze private.
Ho firmato progetti in tutto il mondo, da Hong Kong a Milano, da Padova a Venezia, tutti contraddistinti da una progettualità ricercata, attenta al particolare e alla tradizione, che sa coniugare il gusto della memoria estetica con quello della contemporaneità.